Due ciliegie
sul cappellino lilla
di Firenze,
sopra un volto
ormai stanco e
rugoso
come pelle di tartaruga
che un tempo
è stato bello.
Il tailleur di seta blu
a pois bianchi,
sta dio sghimbescio
su quella schiena
ora ricurva dagli
anni.
Eppure ha ancora
voglia
di inamidarsi il collo di
pizzo Veneziano
che lui le regalò
in quell'ultimo anniversario
insieme.
Se lo appunta con mani
tremolanti e diligenti
con quel cammeo
che lei,
ama tanto.
E si avvia al giuramento
della più giovane
nipote
che si sposa.
Gli occhi opachi e
stanchi,
vedono a malapena
quell'abito bianco
a distanza,
come fosse un chiarore,
riportandole alla mente
ancor lucida,
i ricordi messi in
bell'ordine
nell'armadio a muro
della memoria;
quando anch'essa
considerata
una donna diceva il suo
si.